#play14 is back to school!

10 anni e si torna a scuola

Per festeggiare i suoi primi 10 anni, l'unconference dedicata al serious gaming si è spostata quest'anno nel Liceo Agnoletti di Firenze, ponendosi un obiettivo ambizioso: promuovere il valore del gioco nelle aziende attraverso il coinvolgimento attivo di studenti e professori.

#play14 è nata per mettere in luce l'importanza del serious gaming nell'ambito aziendale, come strumento per lo sviluppo delle competenze, sia individuali che di team. Perché il gioco era una cosa seria e rappresentava, oggi come allora, il mezzo più naturale per insegnare, imparare e capire.
E quale miglior modo di celebrare questo evento e l'importanza del gioco, se non in compagnia di educatori e studenti, rappresentanti per eccellenza dei valori dell'insegnamento e dell'apprendimento?

In questa speciale occasione, il Liceo Agnoletti è diventato il palcoscenico ideale per unire il mondo accademico e quello aziendale, promuovendo il dialogo tra studenti, professori e professionisti provenienti da vari settori.

Ready2Plant: un gioco “lean”, ma non solo

Come ogni anno, la sera del giovedì è stata organizzata la sessione di gioco in plenaria. 
Un modo per conoscersi e per assorbire l'energia della conferenza fin dal primo momento. 

Quest'anno anche per imparare alcuni concetti base di Agile e della Produzione Snella (Lean).

Chi conosce molto bene il mondo del serious game troverà sicuramente degli elementi di altri giochi “famosi” in questa attività. 

Il tema portante del gioco è la  complessità dei tipica di certi processi produttivi. Grazie alla “fisicità” dei materiali, ha permesso la sperimentazione di strategie diversificate e ha favorito un’interazione molto proficua tra i partecipanti. 


Il gioco, dal nome avveniristico ready2plant si basa sulla metafora di una startup del settore giardinaggio che produce delle piantine già confezionate in un vasetto biodegradabile che siano, appunto, “pronte da piantare”, in vasi più grandi o nel terreno.

L’idea è quella di realizzare un prodotto pronto all’uso, semplice da trasportare e mettere a dimora, ma anche dotato di una sua riconoscibilità e di un suo “stile”.

Lo scopo del gioco è di preparare “prodotti finiti” che saranno depositati in un apposito spazio per il delivery – rappresentato nel gioco da un tavolino separato da quello su cui si preparano i prodotti — e che saranno controllati dai giudici. Il prodotto, infatti, per essere definito “finito” deve rispondere a determinati requisiti.

Il gioco si è svolto  su tre iterazioni di durata pari a 15 minuti. Durante ogni iterazione, il buyer acquista il materiale dal “grossista”, pagando alla cassa i diversi materiali. La cassa registra su un foglio di calcolo i soldi spesi da ciascuna squadra (vedi sotto “Punteggio”) e consegna il materiale al buyer.

Per essere considerato finito, il prodotto doveva secondo precisi standard di qualità.

Il market place

Dopo il gioco serale del giovedì, il venerdì mattina iniziano le sessioni vere e proprie tipiche della unconference.

#play14 è infatti una "non conferenza" di due giorni dedicata al serious gaming in cui si affronta il tema del gioco come strumento di team building, analisi retrospettiva, apprendimento, modellazione di sistemi, problem solving e molto altro ancora.

La struttura dell’unconference propone uno schema molto semplice e libero: i partecipanti propongono e selezionano una serie di attività che andranno a costituire il programma delle due giornate, scegliendo insieme anche contenuti, orari e luoghi degli incontri.
Il format della “non conferenza” enfatizza l'aspetto partecipativo e l'interazione tra persone che sono interessate a temi comuni ed elimina alcuni aspetti tipici delle tradizionali conferenze, quali un programma rigido e prestabilito o la sola presentazione frontale degli argomenti tramite talk.

Il marketplace di #play14 è un momento di pura energia creativa. 
Le voci si alzano mentre le mani segnano i temi sulle schede: ogni proposta è un invito, ogni discussione è una promessa di condivisione. 
In pochi minuti, l'agenda si anima, disegnando percorsi inaspettati, pronti a essere esplorati insieme. 

È il momento in cui l'unconference prende vita, e il gioco inizia davvero.

La struttura delle proposte

Ogni proposta ha un titolo, spiegazione, parole chiave, tema, goal, e un perché si debba partecipare. 
Ogni sessione è un invito, ogni discussione è una promessa di condivisione.

La contaminazione culturale

L'importanza della contaminazione culturale è stata fondamentale durante l'evento. Erano presenti agilisti, developers, coach, psicologi, manager, responsabili delle risorse umane, attori e musicisti, ognuno portando il proprio punto di vista unico. 
Questo mix di competenze e prospettive ha arricchito ogni sessione, creando uno spazio di apprendimento condiviso in cui le idee potevano incontrarsi, sfidarsi e trasformarsi, andando oltre i confini dei ruoli tradizionali.

Break di ice with icebreakers

Ogni mattina, prima dell'inizio, si propongono giochi per attivare energia e prepararci a giochi più seriosi, come il Mindfulness Ball Game.

Come ogni festa comandata

La bellezza di #play14 è anche ritrovare ogni anno vecchie conoscenze con cui condividere la passione e la cultura del gioco. Durante l'anno, spesso non ci si vede, ognuno è immerso nelle proprie attività e impegni, ma poi, come ogni Natale, #play14 arriva puntuale, portando con sé quel calore e quell'entusiasmo che solo la comunità del gioco sa offrire. 

È un momento speciale in cui il tempo sembra fermarsi, in cui si ritrovano sorrisi, abbracci e storie da raccontare. Ed è bello rivedere gli amici degli anni passati e conoscere di nuovi. 

Tutti nello stesso posto per imparare giocando e giocare imparando. 

Scambiarsi conoscenze e vivere di nuovo quella magia fatta di collaborazioni, risate e riflessioni. Si rinnova quel legame speciale che si crea solo attraverso il gioco, un legame che va oltre il semplice divertimento, e che si trasforma in una rete di supporto e crescita continua.

Gli studenti hanno partecipato attivamente alle sessioni, mettendosi al pari degli "adulti" oppure mostrando la loro superiorità nelle attività a loro più consone.

Nelle foto un gioco di VR per imparare le basi della antinfortunistica.