Serious gaming meetup

Meetup, serious gaming

Fra i vari eventi che Agile Reloaded organizza, ci sono i Meetup (https://www.meetup.com/it-IT/Agile-Reloaded-Meetup/) brevi incontri, dedicati a temi specifici e della durata di poche ore. Sono riunioni dedicate a tutte le persone interessate ad approfondire i principi e le pratiche Lean/Agile. Cosa significa applicare Agile nel lavoro? In che modo è possibile adottare le pratiche agili per creare prodotti che funzionino e risolvano i problemi degli utenti finali?


HR gamification

In uno degli incontri fatti l’anno passato (13 ottobre 2018) un rumoroso gruppetto persone ha messo in gioco le proprie soft skills durante il MiniPlay14 tenutosi presso la sala Monopoly dell’Impact Hub di Milano. Un evento condotto in collaborazione con lo staff di Laborplay, start up e spin off dell’Università di Firenze, che si occupa di gamification nel mondo HR aziendale (www.laborplay.com) .
L’obiettivo era utilizzare il gioco per riflettere sulle soft skills necessarie nel mondo del lavoro e dell'utilizzo dei giochi (analogici e digitali) come business tool per la selezione e la valutazione (ed anche formazione) del personale nel terzo millennio.

I giochi proposti da Laborplay durante le quasi tre ore della serata sono stati due: Keep Talking and Nobody Explodes (http://www.keeptalkinggame.com/) e Space Team (http://spaceteam.ca/), strumenti sviluppati da altri, ma adattati da Laborplay al contesto di lavoro in azienda e inseriti all’interno di un rigoroso metodo scientifico di valutazione e di un modello teorico ampiamente validato.

Keep Talking and Nobody Explodes

L’obiettivo del gioco Keep Talking and Nobody Explodes  (KTANE) è quello di disinnescare una bomba e si gioca in piccoli gruppi di 5-6 persone. Per farlo si ha a disposizione un computer con un software che permette di visualizzare la bomba con i relativi moduli per il disinnesco ed un manuale cartaceo. I moduli che compaiono sono casuali ma rispecchiano un ordine di difficoltà crescente per la durata del gioco (ogni bomba da detonare ha una durata di 5 minuti).

Attraverso il gioco si mettono in atto dei comportamenti che a loro volta sottostanno a delle soft skills, di cui si va tanto parlando in questi ultimi anni all’interno del mondo del lavoro, ma che sono spesso di difficile valutazione. Nel gioco queste competenze emergono con forte vividezza e chiarezza tale da poter anche essere osservate e valutate con degli strumenti adatti al compito. 

Il gioco è democratico e meritocratico

Democratico perché chiunque può giocare a quello che vuole e tutti siamo uguali di fronte al gioco: non ci sono restrizioni o differenze di ceto sociale, etnia, genere od orientamento sessuale, religione o altro.
Meritocratico perché all’interno delle regole stabilite il gioco non conosce raccomandazioni o bari: chi è più bravo vince (esclusi i giochi nel quale l’alea, la fortuna, ha un ruolo dominante).
Partendo da questo presupposti, anche di stampo socio-culturale sul gioco, abbiamo analizzato l’esperienza e ci siamo interrogati su quali competenze trasversali avessimo messo maggiormente in atto in questi giochi. Il debriefing è stato molto interessante e ricco di spunti di riflessione, si è ragionato, ci siamo confrontati, si è preso consapevolezza di alcuni comportamenti agiti nell’ora di gioco.

Abbiamo parlato di leadership situazionale (non c’è un leader migliore o peggiore, ma solo un archetipo di leader che è maggiormente adatto ad un certo gruppo o ad una certa situazione), delle strategie di gestione del tempo in relazione agli stimoli provenienti dall’esterno, della gestione dell’ansia rispetto ai compiti assegnati, della capacità di adattamento e di apprendimento rispetto a situazioni che non erano ben definite, delle strategie di apprendimento che si sviluppano all’interno di un gruppo di lavoro. Ed ancora abbiamo discusso assieme sulla resilienza che ognuno dei giocatori ha avuto rispetto agli eventi di gioco, sulle capacità comunicative messe in atto per poter assegnare i compiti ai vari membri del gruppo durante il gioco, sull’organizzazione del materiale di gioco e di come è stato distribuito tra i vari membri e se questo era più o meno funzionale al raggiungimento dell’obiettivo.

Al termine della serata abbiamo discusso sul significato dei giochi appena fatti, evidenziando i moltissimi punti in comune tra i vari giochi e le tantissime “serissime” questioni organizzative che i partecipanti ritrovavano quasi quotidianamente nella loro attività lavorativa. Come diceva Platone “si conosce di più una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione”. Questo ci ha confermato una volta di più la forza e la potenza del gioco come dispositivo di valutazione e di formazione, il gioco come una bellissima metafora del lavoro e forse della vita in generale.